giovedì 31 ottobre 2019

Lotta all'evasione: una semplice proposta

Ogni anno, ad ogni manovra, ogni governo ci racconta la solita manfrina sulla lotta all'evasione proponendo spesso misure che con la scusa del contrasto, in realtà schedano e profilano il cittadino, tracciandone le spese, i risparmi, i movimenti. Eppure, analizzando alcuni dati liberamente disponibili in rete, ritengo ci sia un modo migliore per contrastare, in parte, l'evasione fiscale: allearsi con il cittadino, anziché vessarlo. In che modo? Equiparando la detrazione fiscale all'aliquota IVA, anzi, aumentarla di 1 punto percentuale.

L'esempio delle spese mediche.

Esse sono detraibili per il contribuente al 19% superata una soglia di 129,11 euro, detta franchigia. Quest'ultima, per semplificare, non verrà considerata causando un peggioramento del prospetto sulla perdita di gettito da parte dello Stato che ai fini del nostro ragionamento risulta poco influente. Se la considerassimo, la perdita statale sarebbe inferiore e quindi ancora più conveniente l'applicazione della mia ipotesi. 

L'iva su queste prestazioni è al 22% (percentuale spesso utilizzata come mezzo di sconto per gli utenti), perciò ipotizziamo che lo Stato decida di aumentare la percentuale di detrazione portandola al 23%, in modo che per un contribuente sia più conveniente farsi fare la fattura, piuttosto che pagare in nero.

Partiamo da alcuni punti fermi:

Dichiarazioni IRPEF 2018, relative ad anno 2017:

  • totale spese mediche : 18,5 Mld € 
  • ammontare detrazione (19%): 3,5 Mld €
  • ammontare detrazione con ipotesi al 23%:  4,25 Mld €
  • minor gettito per lo Stato (23%-19%): 0,755 Mld €. 
Evasione IVA
Un'apposita commissione del MEF nel 2018 ha presentato uno studio alla Camera dei Deputati denominato "RELAZIONE SULL’ECONOMIA NON OSSERVATA E SULL’EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA ANNO 2018" da cui possiamo ricavare alcuni dati utili a pagina 56:

Per l'anno 2016, come evidenziato in tabella, si registrano circa 35 Mld€ di evasione, di cui circa 26 Mld€ per omessa dichiarazione, mentre restanti 8 per dichiarazioni errate o mancati versamenti.

Il terzo dato che manca, che è anche quello più difficile da trovare, è la stima dell'evasione per categoria. Mi sono basato su 2 fonti, non tutte recenti(*):

1)  3° Rapporto 2012 Eures sull’evasione fiscale in Italia vista dai cittadini: da qui emerge che in media il 16% dei medici campione non ha emesso fattura.

2) Statistiche sito evasori.info che aggrega le segnalazioni dei cittadini con quelli dell'Agenzia delle Entrate e da cui emerge che, ad oggi, il 6,4% delle segnalazioni riguardano medici e dentisti:


Essendo i due dati proposti relativi ad annualità differenti, faccio una media dei due arrotondata per difetto, supponendo quindi che 11% dell'evasione complessiva sia relativa al settore medico.
L'11% di 26Mld (considero solo la stima dell'iva non dichiarata) sono 2,86 Mld di iva recuperata.

Al netto dell'operazione di aumento delle detrazioni, quindi, lo Stato avrebbe maggiori entrate per  2,1 Mld €.

Non solo, 2,86 Mld € di iva recuperata corrispondono a maggiori fatturati quantificabili in oltre 13 Mld €, che equivalgono anche a potenziali entrate previdenziali e IRPEF.

Se le mie ipotesi ed i dati di riferimento sono corretti, aumentando i benefici per i cittadini si aumenterebbero anche gli introiti per lo Stato, SOLO considerando il settore medico. che succederebbe se applicassimo il ragionamento anche a tutte le altre spese detraibili?


(*)due fonti possono essere poche e non del tutto attendibili, ne sono conscio, ma da semplice cittadino non ho altri mezzi per ricavare questo genere di dati.

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