La possibilità di un nuovo governo senza
passare per le urne erano decisamente alte ed era altrettanto probabile
che un voto su Rousseau avrebbe avallato un accordo praticamente con
chiunque. D'altronde, volendo essere ingenuo, è talmento forte
l'illusione dei 5S di dover rimanere al governo per "cambiare" le cose,
che gli iscritti avrebbero sottoscritto un patto forse pure con Belzebù.
E così è stato. La mia contrarietà a questa enorme presa in giro è nota, pertanto se mi dedicherò a posteriori ad una critica più organica all'inciucio M5S-PD, adesso non posso che riflettere su una cosa: i numeri.
Alle elezioni politiche del 2018 c'è stata un'affluenza alle urne del
72,94% con il M5S che ha ottenuto 32,68% con 10.732.066 voti.
Il
voto di oggi sulla piattaforma Rousseau ha visto esprimersi su un tema
così importante per l'Italia tutta e per la credibilità dello stesso
Movimento 79.634 cittadini su 117.194 iscritti (ipotizzo che tutti gli
iscritti siano votanti M5S), pari al 68%, evidenziando un'affluenza
decisamente scarsa, al di sotto delle politiche.
Certo, come
sbandierato da Casaleggio, i votanti sono cresciuti rispetto a Febbraio,
quando Rousseau salvò Salvini sul caso Diciotti, oppure Maggio quando
la stessa piattaforma confermò Di Maio come capo politico ed in cui si
epresse poco più del 50%, ma in assoluto sia l'affluenza di oggi che il
sistema di democrazia diretta ha dei risultati deludenti, senza ombra di
dubbio.
Il totale degli iscritti, infatti, rappresenta l' 1% di
tutti coloro che a Marzo 2018 scelsero il M5S, mentre coloro che oggi si
sono espressi a favore dell'inciucio con il Partito delle Banche
(cit.), di Bibbiano (cit.), di Renzi e della Boschi sono stati 69.146,
quindi lo 0,6% di chi nel 2018 ha sbarrato il simbolo giallo. Se
rapportiamo questo numero all'intero numero dei votanti, possiamo dire
che il destino dell'Italia è stato deciso dallo 0,18% degli elettori del
2018... Per dirla in altre parole, un'insignificante minoranza di
persone si è arrogato il diritto e preso l'enorme responsabilità di
decidere il destino di 60 milioni di italiani.
L'oligarchia della democrazia diretta..
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