I miei perché

Perché questo blog? Perché un altro blog?

Il mio perché è molto semplice: anche io voglio esprimere un parere che sia visibile a tutti, perché credo che sia meglio parlare, esprimere la propria opinione, confrontarsi con gli altri, invece di essere un soggetto passivo, avere delle idee ma non manifestarle, non mettersi in gioco.
Io non sono un politico, non sono un economista, non sono un militante nel senso proprio del termine, non partecipo a manifestazioni, ma ciò non significa che non possa parlare di argomenti relativi alla mia condizione di cittadino, che non possa esternare i miei ideali, i valori in cui credo, appoggiare una posizione, criticarne un'altra.

Perché questo nome?
Perché fondamentalmente questa definizione rispecchia me stesso.
Io sono un diffidente, sono alla continua ricerca della verità, del recondito motivo che si cela dietro gli aspetti della vita quotidiana, delle azioni che noi compiamo. Io non mi fido di TE, di LORO, a volte nemmeno di me stesso e perciò diffido di chiunque si senta portatore sano di verità, diffido dei giornali, diffido della tv, diffido della rete, diffido della massa.
Questa diffidenza mi porta ad essere un dissidente, perché non mi adatto a ciò che la maggioranza crede, non mi piego a ciò che la maggioranza pensa, critico ciò che ritiene essere normale.
La maggioranza è manipolabile, la maggioranza si fida in qualcosa, io NO.
Io tento di essere non conforme, tento di non omologarmi, di essere critico.

Questi sono i miei motivi, i perché che mi hanno spinto a riaprire un blog a distanza di qualche anno dalla chiusura della mia precedente esperienza nella blog-sfera.

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