Così mi arriva oggi una mail, dalla mailing list del blog di Beppe, che parla delle proposte di legge dei cittadini e della piattaforma Rousseau.
Il testo recita quanto segue:
Caro iscritto,Mi son detto, cavolo, due proposte di legge sono già state presentate... Fammi vedere un po' di che si tratta. E clicco sulla prima, quella relativa al vincolo di mandato. L'immagine qui di seguito mostra il contenuto della proposta, comunque reperibile a questo link
sono online le nuove proposte di legge degli iscritti del MoVimento 5 Stelle. Nei prossimi giorni saranno attive le votazioni per scegliere le due proposte di legge che verranno presentate in Parlamento dai nostri portavoce.
Le prime due sono già state presentate, sono quelle di Mori e Todisco riguardano rispettivamente il vincolo di mandato e la lotta alla prostituzione clandestina.
Scopri su Rousseau le nuove 193 proposte di legge degli iscritti del MoVimento 5 Stelle e scegli quelle che più ti convincono per le votazioni dei prossimi giorni.
Ora, la proposta mira a togliere l'articolo 67 della Costituzione Italiana, che recita quanto segue:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandatoPrima di addentrami nel ragionamento e capire se sia giusto o meno il "vincolo di mandato", voglio soffermarmi su quelli che sono i dettagli della proposta presentata dal signor Oreste.
Egli identifica, appunto, l'articolo 67 della Costituzione come punto legislativo di riferimento, ma poi, cita, nella sezione "Comparazione" il fatto che la Francia non abbia il vincolo di mandato già dal 1871. Conclude, poi, definendosi un cittadino che si informa.
Appare immediatamente evidente come sia in totale stato confusionale, poiché nell'obiettivo e nella descrizione della proposta si scrive questo:
Ora, ciò che si intuisce è che Oreste è decisamente irritato dal trasformismo italiano e pertanto cerca un modo per limitarlo, ma in totale confusione confonde il vincolo di mandato, che secondo lui è eliminato in Francia già dal 1871 e la sua eliminazione.
Obiettivo:Evitare il proliferare di poltrone e di partiti.Descrizione:I Parlamentari e i Senatori votati nei rispettivi partiti,movimenti o associazioni,dovranno espletare il loro mandato esclusivamente per i voti acquisiti. Non potranno aderire ad altri espressioni politiche e dovranno fuoriuscire dal partito,movimento o associazione senza avere la possibilità di ricandidarsi.
In realtà Oreste ha capito poco o nulla dei riferimenti e sta confondendo nettamente i temi.
Nel 1871, infatti, nel Comune di Parigi si sperimentò proprio il vincolo di mandato, o mandato imperativo, in cui il popolo controllava direttamente gli eletti, poiché essi concentravano in sé sia il potere esecutivo che quello legislativo (al contrario di quanto accade nelle democrazie moderne, in cui i due poteri sono separati). Wikipedia, al riguardo, afferma che "Carlo Marx credette di vedere[vi] [...] la prima espressione embrionale [della] dittatura del proletariato"... Il che già la dice lunga sulla bontà della proposta.
La storia, poi, ha voluto che il vincolo di mandato sia stato condannato da tutte quelle che oggi sono chiamate democrazie rappresentive, proprio perché fortemente limitante della libertà di espressione. Tant'è che nella Costituzione francese (tanto per citare il riferimento di Oreste), così come nelle altre Costituzioni, il vincolo non esiste.
Caro Oreste... Se vuoi eliminare l'articolo 67, allora stai inserendo il vincolo di mandato e con l'assenza del vincolo del 1871 non c'entra proprio nulla...
Non voglio infierire ulteriormente con la critica di questa pseudo piattaforma di democrazia diretta, perché se questi sono i risultati di un cittadino che si "informa", non oso immaginare cosa viene proposto da quello che ignora...
Però, visto che ci sono, voglio dedicarmi un po' all'analisi della questione.
Il principio alla base dell'articolo 67 della Costituzione è molto semplice. Indipendentemente dal partito con cui l'eletto si è presentato o del gruppo parlamentare a cui appartiene, egli rappresenta gli interessi della Nazione tutta e non solo gli interessi di chi lo ha votato.
Questo dovrebbe concedere al deputato la libertà di andare contro i dictat di partito qualora ritenesse che questi non siano in linea con gli interessi nazionali. Fondamentalmente questo principio è in netto contrasto con il mandato imperativo di cui sopra, ovvero quel principio che vede direttamente legato il destino del parlamentare al rispetto dell'espressione elettorale.
Nel sistema attuale, poi, l'elettore ha la possibilità di bocciare il candidato alle successive elezioni qualora secondo lui non abbia rispettato l'idea portata avanti nelle precedenti elezioni.
La degenerazione italiana ha fatto sì che questa libertà di espressione ci abbia condotto a quel fenomeno trasformistico per cui maggioranze elette mutano pelle durante il mandato, a causa di passaggi dei vari parlamentari a gruppi affiliati/opposti.
Da cittadino sono estremamente irritato anche io, come Oreste, di questo comportamento. Ma non è il principio costituzionale, secondo me, il problema. Bensì la legge elettorale.
Liste bloccate, l'impossibilità di scegliere liberamente il candidato ed il premier impediscono a me elettore di effettuare il necessario controllo sul mio eletto, vanificando, di fatto, il potere elettorale sul singolo e distribuendo la responsabilità all'intera lista.
Ma introdurre il vincolo di mandato in Costituzione, oltre che andare contro quello che viene definito un principio di libertà in tutte le democrazie, risolve effettivamente il problema?
Probabilmente sì, nel senso che se contraddire la linea del partito significa andare a casa, automaticamente mi conformerò sempre e comunque e voterò modello marionetta.
Ma sono marionette quelle che vogliamo, oppure esseri pensanti?
Visto il modello approcciato dal movimento 5 stelle, probabilmente loro vogliono delle marionette, ma io no.
Si ma per ogni proposta di legge o esigenza non precedente coperta dal programma elettorale, facciamo un referendum online, no? (l'immaginaria ribattuta del pentastellato di turno)
Quindi facciamo una campagna elettorale per ogni legge che va approvata?
Ma dai, su... famo i seri.
E poi io ho estremamente paura di distribuire un così tanto potere ad un popolo, poco informato e soprattutto influenzabile.
Perciò ci teniamo il mondo così come è?
No. Un cambiamento serve. In primis nella testa di chi sceglie di fare politica. Non dovrebbe servire un vincolo di mandato, se nel politico fosse forte il senso di responsabilità verso l'elettore.
Poiché questo senso di responsabilità è venuto a mancare, la mia proposta è quella di fare delle elezioni di conferma, a metà mandato, in cui l'elettore possa esprimersi per confermare i suoi rappresentanti, oppure bocciarli qualora abbiamo tradito la missione iniziale che gli era stata affidata.

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