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lunedì 30 maggio 2011
Nessun dolore, una storia di Casapound
Terminata da poco la lettura di questo libro, mi sembra opportuno scrivere qualche riflessione a caldo, una mini recensione sui contenuti, l'autore ed i messaggi veicolati da un romanzo partorito all'interno di CasaPound, con lo scopo preciso di diffondere uno spaccato di sé.
Innanzitutto vediamo chi è l'autore, Domenico Di Tullio. Da qualche tempo a questa parte è l'avvocato ufficiale di CasaPound, colui che difende e cura la parte legale di questa associazione. Non so se i motivi che lo hanno spinto a ricoprire questo ruolo descritti nel libro siano reali o meno, certo è che il narratore è direttamente parte in causa della storia. Si dedica con molto impegno nella ricostruzione maniacale degli ambienti, delle persone (più o meno di fantasia, ma alcune immediatamente riconducibili a personaggi reali, vedi i riferimenti al Capitano), delle situazioni e soprattutto dello spirito con un chiaro intento divulgativo/informativo. I capitoli dedicati ai luoghi chiave della vita di CasaPound sono talmente dettagliati da riuscire a ricostruire perfettamente gli ambienti citati, tanto da creare un'immagine nitida nella mente del lettore, anche in quello che non li ha mai visitati. Mi sento di aggiungere che la descrizione sia volutamente così fedele e minuziosa proprio per demistificarli, schiarendo la nebbia che spesso li avvolge. Così, leggendo il libro, improvvisamente si è catapultati nelle atmosfere dell'Area 19, del Cutty Sark o della sede di via Napoleone, riuscendo a cogliere benissimo anche lo spirito che anima quei luoghi, reale o presunto che sia. Lo sforzo fatto dall'autore, vero artefice di questa ricostruzione, è quindi ampiamente ripagato.
La trama, dal canto suo, dovrebbe avere come portante la storia di un'amicizia tra due dei protagonisti, Flavio e Giorgio, ma si intuisce, nonostante il trailer e le affermazioni fatte dall'autore stesso, che gli amici sono solo un mezzo per descrivere le varie sfaccettature dell'universo CasaPound.
Flavio, figlio della Roma bene non legato a nessun movimento e Giorgio, figlio del popolo e già convinto sostenitore di CasaPound, nonché residente proprio in via Napoleone. La loro storia, la loro amicizia fatta di situazioni e pericoli condivisi e di una ragazza, è spalmata lungo la maggior parte dei capitoli, ma non gioca mai il ruolo di protagonista. Giorgio guida Flavio nel nuovo mondo e tutti e due guidano il lettore negli ambienti, nelle storie e nelle battaglie che animano il movimento. Emblematico, oltre alle già citate descrizioni dei luoghi, sono le narrazioni, da parte di personaggi "estranei" al filo principale, che spiegano le vicende del Popolo Karen, rileggono con altri occhi i momenti della nota manifestazione studentesca a Piazza Navona oppure ancora i costanti riferimenti a concetti cari a CPI ed al fascismo come la beltà e la sfrontatezza giovanile, la forza purificatrice dello sport, il culto della forma fisica, l'onore e soprattutto il rispetto.
L'autore, Giorgio, Flavio, il Legionario o Giulia sono tutti personaggi dediti a servire uno scopo più ampio: far conoscere CPI utilizzando il linguaggio narrativo, romanzando una storia che trasuda realtà da tutti i pori. Fornire una rilettura positiva di questo mondo così tanto criticato e non da tutti veramente capito.
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