giovedì 1 ottobre 2009

A sostegno della libertà.... di stampa e di portarsi a letto i ragazzini





















Questo è un breve elenco di noti personaggi dello spettacolo che si sono mobilitati a difesa del reo-confesso Polanski, contro le accuse di pedofilia per un fatto avvenuto nel 1977 mentre era ospite nella casa di Jack Nicolson.

L'allora 43enne Roman, fu accusato di cessione di droghe, atti lascivi, stupro e sodomia nei confronti di una ragazzina di tredici anni, Samantha Geimer. Patteggiando, Roman si dichiarò colpevole del reato "minore" (rapporti sessuali con un minore), mentre caddero le altre accuse riguardanti la sodomia, la somministrazione di droghe e stupro di minore. La condanna pattuita fu di un risarcimento pecuniario e 90 giorni da scontare in una clinica psichiatrica.
Il 1° Febbraio 1978, dopo avere trascorso 42 giorni in clinica, preoccupato per la riapertura del caso da parte di un giudice di appello, si rifugiò a Londra, quindi in Francia. Da allora vive fra Francia e Polonia e non ha più messo piede negli stati Uniti (neanche per ritirare l' Oscar). Nella sua autobiografia, Roman by Polanski, pur ammettendo i fatti, Polanski sostiene che la ragazza era consenziente e che il rapporto sarebbe stato favorito dalla madre stessa al fine di favorire la carriera nel mondo cinematografico della figlia.
La cronaca di oggi credo la conoscano tutti: Polanski viene arrestato a Zurigo sabato 26 Settembre 2009, dove si era recato per ritirare il premio alla carriera nel locale Festival del Cinema. Un "agguato" teso molto probabilmente sotto la pressione della polizia di Los Angeles che adesso ne chiede l'estradizione.

Questa è la cronaca dei fatti, ora veniamo alle reazioni.
Il mondo della cultura (soprattutto francese), del cinema, dello spettacolo si è schierata a difesa del regista, gridando al complotto e promuovendo addirittura una petizione per la richiesta di immediata liberazione del regista (vedi nota 2).
Il ministro della cultura francese, Frederic Mitterrand, ha parlato addirittura di un fatto «assolutamente spaventoso (NdR riferendosi all'"agguato" e non alla pedofilia)» per «una storia vecchia che non ha davvero senso».

Affermazioni, queste, a dir poco sconcertanti che se fossero state pronunciate da un nostro ministro avrebbero scatenato un putiferio il cui eco sarebbe risuonato in tutto il mondo grazie al solito tam tam della stampa anglo-americana. Ora no, le esternazioni e le difese sono francesi e la nostra cara Repubblica non osa neppure muovere un'accusa contro questi promotori della pedofilia culturale. D'altronde, come si può accusare indirittamente anche chi ha aderito, con il suo illustre nome, alla petizione promossa dalla Repubblica stessa riguardo la libertà di stampa?!
Come screditare chi qualche giorno prima era stato lodato e pubblicizzato come sostenitore della causa contro il Berluscao?!
Ovvio che non si può nemmeno caldeggiare una scarcerazione per evitare di inimicarsi l'opinione pubblica proprio a 2 giorni dalla manifestazione, ergo: si fanno articoli di pura cronaca (tranne questo di Natalia Aspesi, alla quale offro tutto il mio sostegno), alla faccia delle altre perentorie prese di posizione, crociate e strumentalizzazioni alle quali il giornale di Mauro ci ha abituato.

Certo, portare avanti una battaglia contro chi è già dichiarato colpevole, ha già confessato ed è sostenuto da molti degli intellettuali di sinistra che leggono Repubblica non avrebbe lo stesso effetto politico di Noemi Letizia.....


1) Sito che raccoglie articoli di giornale sulla vicenda (dal 77 ad oggi)
http://www.vachss.com/mission/roman_polanski.html

2) Petizione pro Roman Polaski:
http://www.sacd.fr/Le-cinema-soutient-Roman-Polanski-Petition-for-Roman-Polanski.1340.0.html

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