martedì 5 novembre 2019

Manovra finanziaria 2020: si riparte dal taglio a comuni

Quando il governo non sa dove reperire i fondi, parte semplicemente dal taglio dei trasferimenti ai comuni ed è quello che potrebbe accadare se non venisse modificato l'art. 67 della legge bilancio di Bilancio 2020, attualmente in Senato per l'inizio dell'iter parlamentare

L'antefatto
Con la trasformazione da IMU a TASI (anni 2013-2014) alcuni comuni ebbero mancati introiti dovuti alla minore entità del gettito e così, nel 2014, il governo istituì un fondo di compensazione. All'inizio la dotazione era di 625 milioni annui con una progressiva diminuizione per gli anni successivi. Si arrivò alla legge di Bilancio del 2018  ed il fondo che per il 2019 sarebbe dovuto essere di 300 milioni fu ridotto a 190 (l'anno) a partire proprio dal 2019 e fino al 2033. Levata di scudi dell'ANCI che obbligò il nuovo governo Giallo-Verde a ripristinare lo stanziamento e così fu fatto: 300 milioni per il 2019, ma rimase 190 per gli anni successivi. 

Oggi, 2019: in corso di approvazione la manovra per il triennio 2020-2022.
Questo fondo sarà stato reintegrato? 

Ovviamente no, anzi, decurtato: da 190 milioni annui, si passa a 110 annui per il triennio 2020/2022 (art. 67 legge di Bilancio 2020).


Ecco l'andamento del fondo fin dalla sua istituzione


Facciamo una simulazione su un piccolo comune, il caso di San Vito Romano:



Come si può notare, dai circa 64.000 del 2014 siamo arrivati ai circa 30.000 del 2019, una riduzione quindi di oltre il 50%. Nel 2020, se il Governo non cambia la proposta, arriveranno 11.000 euro... 



AGGIORNAMENTO 30/01/2020

Nella nota di lettura della legge di bilancio fornita dalla fondazione IFEL,  viene chiarito che il comma 554 (quello che nella legge ha stanziato i 110 milioni) va a sommarsi al contributo previsto nel 2019 di 180 mln. Testualmente: << Il contributo si aggiunge a quello giàprevisto dalla legge di bilancioper il 2019 (legge 145/2018,commi892-895), per 190 milioni di euro annui tra il 2019 al 2033 >> 


L'allarme, quindi, sembra rientrato.


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