Come noto, è da qualche anno che il governo si impegna nel facile compito di favorire le aziende di distribuzione dell'energia, andando ovviamente a discapito del piccolo consumatore. La chiamano liberalizzazione, concorrenza, ma in realtà si traduce esclusivamente nel lasciare l'utente in balia delle aziende.
Poiché, però, il marcato libero non ha riscosso quel successo auspicato, il governo ha forzato la mano convincendo gli utenti restii al passaggio nel modo più semplice: abolendo il servizio di maggior tutela.
L'ultimo provvedimento al riguardo ha postposto l'obbligo del passaggio a Giugno 2019, facendo tirare un piccolo sospiro di sollievo a tutti coloro i quali, ben contenti dei loro vecchi contratti, ancora sono rimasti ancorati alle vecchie certezze offerte dall'autorità per l'energia.
Le compagnie non l'hanno presa bene, ma nel frattempo che la legge non le avvantaggi definitivamente, provano ad accaparrarsi clienti con marketing aggressivo e terrorismo.
Non sono sufficienti, infatti, i call center che ti disturbano sempre mentre sei a cena, ora c'è anche un esercito di venditori porta a porta che con la minaccia, falsa, dell'imminente chiusura del sevizio di maggior tutela (che secondo loro termina nel 2018), provano ad ammaliare gli utenti con offerte che sembrano allettanti. Allettanti sì, ma per chi? Sono poche le persone che hanno dimestichezza con una bolletta e nonostante gli sforzi fatti per semplificarle, paragonare le offerte è sempre complicato. Ci si districa fra sconti, prezzi bloccati e termini strani. Vuoi per la stanchezza, vuoi per un apparente convinzione,a volte capita che il malcapitato si faccia convincere e firmi..
Con un'incredibile solerzia, a soli pochi giorni dalla firma, ecco che arriva a casa l'intero plico della pratica con moduli già firmati e nulla in più da compilare, sempre che non si voglia recedere. In questo caso, infatti, si hanno 14 giorni per espletare il sacrosanto diritto di ripensarci. Ma perché dovremmo farlo, se siamo stati appena convinti che è tutto più conveniente?
Semplice: perché poi, alla fine, tutta questa convenienza non c'è. E te ne accorgi subito, quando visioni l'ultima pagina del plico in cui c'è una tabella comparativa fra i costi dell'offerta che hai appena sottoscritto e quelli del servizio di tutela. Una tabella semplice, tipa questa:
La tabella è chiara: in percentuale l'unico caso in cui si ha un segno meno è quello in cui l'energia non viene usata. 120 SMC annuali di GAS, infatti, rappresentano un consumo irrisorio. Io, ad esempio, per 3 mesi invernali ne consumo oltre 250.
In tutti gli altri casi, quelli in cui cioè l'energia viene usata, si passa da un aumento del 3 a quello del 7.
E se questi sono i chiari di luna, queste le effettive offerte in regime di libero mercato, cosa mai ci attenderà quando la migrazione sarà un obbligo?

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