sabato 8 ottobre 2011

Lo strano cerchio di p.zza Berlinguer (empolitan 2010)

Ripubblico un mio vecchio articolo uscito sul mensile Empolitan nel 2010. Lo faccio non tanto perché il tema è sempre di attualità, quanto per mia memoria storica visto che ad esso sono particolarmente legato.


Gli extraterrestri sono sbarcati anche a San Vito Romano e ce ne hanno dato prova lasciando un enorme cerchio arancione nella piazza della Villa Comunale Vittorio Bachelet, segno inconfutabile dell’atterraggio di un’astronave aliena. Soliti preferire i campi di grano, in mancanza di un tale parcheggio, si sono accontentati del gelido porfido del parco comunale, lasciato ora irremediabilmente scavato e bruciato dai potenti razzi del disco volante.
Se la notizia fosse vera ufologi provenienti da tutto il mondo avrebbero invaso il nostro comune, ma l’opera di dubbio gusto ed utilità che da qualche tempo si è sostituita alla pavimentazione di p.zza Enrico Berlinguer porta la firma dell’uomo ed è stata realizzata per il diletto dell’uomo.
I lavori sono stati avallati dall’Amministrazione Comunale e finanziati da privati allo scopo di adeguare il suolo disconnesso di quella parte della Villa Comunale alle esigenze di estemporanei ballerini, per la maggior parte estivi, suppongo, a meno di improbabili allenamenti invernali della squadra di “Holiday on Ice”.
Un rude ex “ballerino” abituato al glorioso mix “palanche & polvere” della discoteca estiva oldstyle come me deve astenersi dal giudicarne l’utilità, ma l’estetica... Quella non può passare inosservata: un cazzotto a n’occhio. Chi ha valutato il suo impatto ambientale è palesemente daltonico, ma chi l’ha progettata era certamente a corto di idee. Un nulla arancione, lucido, levigato, con qualche leggero solco, ma con un vero tocco di classe al centro, una perla incisa nel mezzo, un timbro, l’icona dell’ovvietà, la morte dell’originalità: una pseudo rosa dei venti.
Se fossimo stati al belvedere di Guadagnolo, dove spazi aperti e sconfinate vedute disorientano l’affascinato osservatore, forse, l’avremmo anche apprezzata, ma lì in mezzo, dove il massimo della visibilità è rappresentato da uno scorcio di Piazza Roma, che senso ha?! A meno che, da perfetto ignorante in materia, mi sia sfuggito che le nuove frontiere del ballo prevedano passi e movimenti espressi con coordinate geografiche, ma non credo.
Il tutto risulta, a mio parere, incongruente con l’ambiente circostante, stonato, forse più dell’accostamento Bachelet-Berlinguer che campeggia proprio di fronte ad essa. Che siano idee frutto di una stessa mente?
Mi auguro soltanto che se in futuro si intenda arricchire un’altra parte amata del nostro paese si cerchi un modo più democratico ed esteticamente meno invadente per farlo, o che qualora altri benefattori intendano donare somme di denaro alla comunità lo facciano con scopi socialmente più utili e condivisi.

(tutti i giudizi espressi in questo articolo, ovviamente, sono del tutto opinabili e le goliardie con le quali vengono apostrofate cose e persone vogliono solo rafforzare l’ironia di una critica, da più parti condivisa, senza offesa per nessuno).

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