lunedì 9 agosto 2010

Castagneto: 90 giorni dopo l’VIII atto

A più di tre mesi dall’ultima discussione, in Consiglio Comunale si è tornato a parlare dell’affaire Residence “Il Castagneto” perché una scadenza veniva improvvisamente ad incombere: il termine di 60 giorni, diventati poi 90, entro cui lo società responsabile dello stabile avrebbe dovuto assolvere i suoi doveri e rientrare nei ranghi della legge (vedi Empolitan Aprile 2010).
Se la volta scorsa avevamo dipinto la faccenda come “spettacolo tragicomico”, questa volta potremmo definirla soltanto comica.
L’Amministrazione Comunale, infatti, portava in Consiglio, pronto per la delibera, l’atto di acquisizione dell’area di parcheggio ed il locale sottostante, come da precedenti accordi, con un piccolo(?!) vizio di forma: nell’atto, infatti, venivano a mancare tutti i riferimenti catastali di ciò che si stava acquisendo, sostituiti da spazi vuoti o puntini, con soltanto qualche riferimento ad un’area situata lungo Viale Piave. Di fatto, si stava chiedendo al Consiglio di deliberare su un assegno in bianco, i cui riferimenti sarebbero poi stati aggiunti a posteriori. Il tutto aggravato dalla totale assenza di una perizia dei tecnici comunali riguardo lo stato di manutenzione e legalità dell’opera stessa. La delibera, ovviamente, sarebbe risultata illegittima e così, dopo discussioni varie, sospensione della seduta ed un voto pubblico, il testo veniva ritirato dalla maggioranza ed il tutto rimandato a data da destinarsi.
Ingenuità? Ignoranza? Presunzione?
L’aggettivo con cui qualificare questa mossa è lasciato al lettore al quale, però, possiamo comunque rifrescare la memoria sui punti salienti rimasti ancora insoluti..
Ad Aprile si parlò del ripristino, sempre entro i termini sopra indicati, ad area di carico/scarico merci di una parte del marciapiedie antistante il residence, del quale, però, ad oggi, ancora non ve ne è traccia tangibile.
Sempre ad Aprile, si parlò inoltre della riacquisizione, da parte della società responsabile, degli appartamenti precedentemente venduti nonostante fossero espressamente vincolati ad un uso turistico. Anche di questo, ancora, non ve ne è traccia.
Nello stesso periodo si parlò, anche, del rinnovo della fidejussione a copertura dello stabile e di un’assicurazione che mettesse al riparo il Comune circa la mancata terminazione dei lavori di completamento del nuovo locale da dedicare alla Protezione Civile. questo aspetto pure, però, è stato tralasciato.
L’unica cosa di cui è possibile dare notizia certa è la stipula dell’atto di compravendita del terreno sul quale sorge l’area di parcheggio fra i rappresentanti della famiglia Coni e la società costruttrice datato 15 Giugno 2010 e depositato presso l’ufficio notarile Laurora di Roma. Data, questa, decisamente successiva alla delibera comunale in cui si paventava un accordo firmato per il passaggio di proprietà già tre mesi fa.
Non ci è dato sapere neppure quando questa storia potrà dirsi conclusa, quindi…
Arrivederci alla prossima puntata.

(Empolitan Luglio-Agosto 2010)

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