A San Vito Romano, il 28 Novembre 2011 inizierà la raccolta differenziata porta a porta nell'intero centro abitato dopo la sperimentazione iniziata un anno e mezzo fa (e fallita subito dopo) nel 30% del comune.
Mentre la sperimentazione è stata presentata molto in sordina, questa volta l'Amministrazione comunale sanvitese ha fatto le cose in pompa magna forte della partnership offerta dalla Provincia di Roma, azionista di maggioranza del progetto grazie all'ingente sovvenzionamento offerto. Sono previsti una serie di incontri con i cittadini e le imprese, sono stati diffusi manifesti, appesi striscioni e consegnate casa per casa lettere di presentazione del progetto.
Il primo di questi incontri è avvenuto il 4 Novemebre e nonostante l'ora appositamente scelta per evitare la presenza della forza lavoratrice (le 17.00) sono riuscito ad assistervi...
A presiedere la conferenza ci sono il sindaco Rossi e l'assessore Maccaroni, in rappresentanza del comune, l'assessore provinciale Civita, il Dottor Adamo e l'ingegner D'Innocenzo in rappresentanza del Consorzio GAIA, società appaltatrice del sistema rifiuti comunale.
Si inizia con qualche minuto di sviolinate offerte dal sindaco nei confronti della provincia e dell'assessore, rigoroso pedaggio da pagare qualdo si ricevono ingenti somme da un ente superiore, atte ad esaltare il lavoro svolto dall'ente nell'aiutare a sviluppare il progetto, nel finanziarlo e nella ristrutturazione dell'area ecologica.
Si prosegue con un'altra sviolinata, questa volta da parte del Dottor Adamo volta a ringraziare il nostro comune per aver creduto nel GAIA e di continuare a sostenerlo nonostante la condizione economica disastrosa e buchi di bilancio ingenti, il quale si impegna inoltre a rendere questa iniziativa il più trasparente possibile, promettendo addirittura la pubblicazione trimestrale delle statistiche sull'andamento del servizio.
Finalmente si entra nel dettaglio con l'intervento dell'ingegner D'Innocenzo, curatore principale del progetto che ci illustra schematicamente l'attuale sistema di gestione rifiuti basato sul collocamento in discarica, i futuri obiettivi ottenibili con il porta a porta, il come si applicherà a San Vito, fornendo una bozza di calenderazzazione della raccolta e per concludere una panoramica su chi riciclerà i nostri rifiuti con l'enfasi sulla trasformazione del rifiuto da problema a risorsa ed opportunità di business.
A concludere il pezzo forte, l'intervento dell'Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale Michele Civita che esordisce definendo il Comune di San Vito Romano coraggioso nell'aver scelto questi sistema invasivo di raccolta che però è necessario per ottemperare alle esigenze legislative italiane, regionali ed europee. Snocciola poi i vantaggi per la cittadinanza che nell'ordine sono: contribuire al rispetto dell'ambiente, avere un maggior decoro data la futura totale assenza dei grossi cassonetti dell'immondizia, dimenticandosi però del prossimo proliferare di tanti piccoli secchi colorati, e l'instaurazione di un nuovo rapporto, più diretto, quasi di controllo, con gli operatori ecologici.
Brevemente annovera in cosa consiste il contributo della provincia citando la fornitura gratuita a tutti i cittadini del kit necessario (secchi e buste), del contributo economico per evitare aumenti per le utenze e l'adeguamento dell'isola ecologica.
Poi, anch'egli si sofferma sul concetto del rifiuto ora inteso come bene, come risorsa economica, materia prima che può generare concime (compost), energia elettrica (termovalorizzatori), nuova plastica, vetro e carta (con risparmio di materie prime naturali) e specificando come migliorando la qualità della differenziata si migliora anche l'apporto economico alla fase finale della filiera del riciclaggio.
Prima dei saluti, parola al pubblico con domande sull'argomento.
La prima è una contorta domanda sul fallimento dei progetti precedenti al quale risponde il dottor Civita con il solito discorso di belle speranze, si passa poi ad una domanda su una possibile data di chiusura della discarica di Colleferro al quale sempre lo stesso Assessore risponde con un'impossibilità di fornire una data certa, perché essa è strettamente dipendentente dalla probabile diminuzione dell'apporto di rifiuti.
La terza ed ultima domanda spetta a me. Voglio giocarmela bene, così riesco a partorire: "Qui giustamente si sta enfatizzando il fatto che il rifiuto diventi una risorsa economica, ma finora questa risorsa è ad esclusivo appannaggio delle società che si occupano della trasformazione. Quando è previsto che questo diventi una risorsa anche per noi che siamo i fornitori della materia prima?"
Qualche secondo di gelo nella sala.
In fondo cosa ho detto, un orafo la materia prima, l'oro, la compra dal suo fornitore, non gli viene dato nulla per lavorarlo e poi rivenderlo, anzi deve pagarlo. Quindi, in quest'ottica, anche noi stiamo fornendo una materia prima che dovrebbe essere pagata o quantomeno ritirata a costo 0.
Passata l'empasse l'Assessore Civita inizia la sua scalata verso la cima dello specchio adducendo il fatto che molti comuni sono debitori di ingenti cifre nei confronti del consorzio GAIA (e dobbiamo pagrli noi sanvitesi?!) proseguendo poi con il fatto che per il cittadino questo cambio non avrà costi grazie al contributo e che lo scopo è mantenere un equilibrio evitando di alzare le tasse (pure!).
Uhmm... In ordine: il guadagno generato dalla mia differenziata va a sanare il buco del consorzio dovuto a mancati pagamenti di altri, i soldi delle mie tasse ritornano a me sottoforma di contributo provinciale elargito al fine di evitare i necessari aumenti di costo del nuovo sistema (quindi implicitamente mi sto pagando l'aumento io stesso) ed infine ci dovrebbe andar bene se si riesce a non aumentare nulla anche quando i contributi finiranno.. Andiamo bene. Ma questa risposta che dovrebbe tradursi in un NO alla mia domanda, ovvero che mai avremo un ritorno economico noi cittadini, è troppo vaga, non esprime chiaramente il concetto, quindi incalzo ribadendo l'aumento attuale delle tasse ed il fatto che NOI siamo i fornitori di materia prima.
Dopo altrettanti giri vaghi intorno agli stessi concetti precedenti c'è una nuova perla, la remota possibilità per chi ha orti o terreni di avere sconti sulla tassazione se provvede in modo autonomo al compattare ed usare il proprio rifiuto organico.
Anche questa volta la traduzione in MAI devo farla io, ma c'era da aspettarselo.
Noi non trarremo mai nessun beneficio economico dato che il GAIA, come ogni società che si ripetti, mira ad ottenere un utile dalle sue attività e quindi difficilmente i ricavi avuti dalla vendita delle materie prime frutto del processo di riciclaggio andranno ad abbattere i costi del servizio, almeno nel prossimo breve-medio periodo.
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