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L'aumento dei prezzi dei beni alimentari e una povertà crescente hanno alimentato un'ondata di scioperi dei lavoratori sia del settore privato che pubblico. Alcune proteste sono sfociate in scontri violenti tra la polizia e i manifestanti, e alcuni di questi sono stati perseguiti, anche di fronte a tribunali di emergenza
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Centinaia di attivisti politici, per lo più appartenenti alla Fratellanza Musulmana, sono stati arrestati, anche nel periodo antecedente le elezioni locali di aprile. Mentre era in preparazione una nuova legge anti-terrorismo, migliaia di prigionieri politici hanno continuato a essere trattenuti in detenzione amministrativa ai sensi della legislazione di emergenza, molti dei quali da oltre un decennio. Tortura e altri maltrattamenti sono risultati fenomeni diffusi. Migranti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza egiziane mentre cercavano di raggiungere Israele, e all'incirca 1.200 richiedenti asilo eritrei sono stati rimpatriati forzatamente in Eritrea nonostante i timori per la loro incolumità in quel Paese
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Tortura e altri maltrattamenti sono risultati fenomeni sistematici nelle stazioni di polizia, nelle carceri e nei centri di detenzione dell'SSI. La maggior parte dei perpetratori hanno continuato a godere dell'impunità, esacerbata dalla minaccia della polizia di riarrestare le proprie vittime o di arrestarne i familiari nel caso avessero osato sporgere denuncia.
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Le forze di sicurezza sono ricorse a un uso eccessivo della forza contro i migranti, tra cui possibili rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali provenienti dal Sudan ed Eritrea, nel tentativo di attraversare il confine dall'Egitto per raggiungere Israele; 28 persone sono state uccise a colpi d'arma da fuoco e decine sono rimaste ferite. Centinaia di migranti sono stati processati davanti a un tribunale militare per «tentata fuoriuscita illegale dal confine egiziano orientale»; a nessuno di loro è stato concesso di accedere a rappresentanti dell'UNHCR in Egitto per chiedere asilo. Molti migranti, comprese persone provenienti dall'Eritrea e dal Sudan, sono stati rimpatriati forzatamente in Paesi dove erano esposti al rischio di subire gravi violazioni dei diritti umani.
*A giugno, circa 1.200 richiedenti asilo eritrei sono stati rimpatriati forzatamente in Eritrea dove erano a rischio di tortura e altre gravi violazioni dei diritti umani. La maggior parte di essi sono stati immediatamente detenuti dalle autorità eritree in capi di addestramento militare
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Questo è il paese che ci accusa di razzismo?
Questo è il paese che sostiene che noi abbiamo problemi con le persone di religione musulmana?
Perché la persone non imparano a vedere prima i propri affari e poi, eventualmente, ad interessarsi degli altri?!
Fonte: http://www.amnesty.it/Rapporto-Annuale-2009/Egitto.html
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